Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato.
Le relazioni, i legami, le connessioni e le situazioni mutano e generano fenomeni. Nel lungo periodo minime alterazioni delle condizioni iniziali producono cambiamenti radicali nel comportamento del sistema.
Le variabili si strutturano in una matrice di premesse che dipendono esclusivamente dall’individuo che la genera. Il risultato è inevitabilmente unico e intrinsecamente legato alle relazioni che in primo luogo hanno composto le relazioni, i legami, le connessioni e le situazioni.
La natura ha una sua perfezione sorprendente e questo è il risultato di una somma di limiti
Amare qualcosa è amarne sopratutto i limiti. Ogni cosa esistente ha dei limiti. La cosa più veloce del mondo, la luce, non può superare la propria velocità di propagazione di 300.000 km/s. Dai fotofori dei pesci abissali
alla necessità di usare almeno tre punti di appoggio per rendere stabile un cavalletto, si può scegliere se piegarsi al limite oppure cogliere questa occasione per creare qualcosa di meraviglioso nella sua limitatezza.
L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
La letteratura porta agli occhi del lettore le infinite sfaccettature del mondo lo lascia libero di interpretarle con il suo contributo personale, originale, unico. Così il designer dà vita ad un oggetto e lascia libero l’astante di possederlo,
di guardarlo con i propri occhi e coglierne i propri dettagli, di ripensarlo e di leggerne la propria matrice. Così un oggetto si trasforma in un insieme di oggetti che si sovrappongono sommandosi alle volte, completandosi altre.
